Ecopass. L’ecobancomat senza fondo (Riesumato da vecchio blog)

Le auto inquinavano. La benzina “normale” inquinava; era sporca, faceva fumo. Non poteva durare tanto. Qualcuno di cuore ecologista si è inventato la “super”, più pulita, bella, inquinava meno e le macchine godevano di migliorata potenza. Una manna dal cielo, insomma. Tutti ad usare benzina “super” che ovviamente costava di più. Questo era il pegno da pagare per il progresso. E’ durata anni, finché qualcuno non ha sentenziato che bisognava trovare qualcosa di alternativo che inquinasse meno. Sorvolando su gpl e metano (a mio avviso i migliori carburanti per auto, col pregio di costare davvero poco rispetto alla benzina in generale) è nata la benzina “verde”, inquinava poco, era ecologica (forse cancerogena), ma l’ambiente ringraziava. Tutti ad usare la benzina verde, solo la verde. La “normale” era già sparita pian piano con l’avvento della super e quest’ultima è andata finendo e sparendo con l’avvento della verde. Andò tutto bene fino a che non è stato coniato il termine “polveri sottili” e tutto tornò daccapo. Il mondo era di nuovo inquinato perchè la benzina, pur verde che sia, inquinava ed inquina tutt’ora. La soluzione ideale sarebbe stata l’incentivare l’uso del metano e del gpl, notoriamente puliti. Ovviamente le auto necessitano di un impianto apposito, che ha un costo di montaggio, occupa spazio (nelle utilitarie significa sacrificare spazio utile nel baule).

La soluzione è stata trovata in poco tempo e la si identificò nella parola “soldi”. Se un’auto inquina, perchè non fargli pagare una tassa? Inquinerà ancora, ma avrà pagato. L’ambiente non sarà salvo, ma le casse comunali si. A Milano si sono inventati l’”ecopass”, una sorta di pedaggio per entrare in una zona denominata “Cerchia dei Bastioni”. Le auto sono ancora quelle di sempre, quelle che andavano a benzina super ed ora vanno con la verde e quelle nate con la verde. Poi ci sono quelle “euro 4?, le meno inquinanti e che non pagano l’ingresso.

Il problema dell’ambiente di certo non si risolverà, ma l’”ecobancomat” è una manna dal cielo per le casse del Comune e per chi gestisce il sistema, non funzionante, a detta dei cittadini che non riescono ad attivare i pass acquistati e che saranno oggetto di contravvenzione, se non dimostreranno di essere stati in possesso del pass e di aver cercato, in tutti i modi, di attivarlo. (parere puramente logico e personale). Questi sono problemi del popolo, ai governanti non gliene importa. Importante è inventarsi un modo per far pagare qualcosa al cittadino, il nuovo “bancomat che cammina”, una riserva senza apparente fondo da cui attingere secondo necessità.

L’”ecopass” è morto in partenza, è uno spreco di denaro, è inutile, fa solo arrabbiare la gente poichè non è la soluzione al problema. E’ una lotteria, un gratta e vinci in cui vi sono migliaia di partecipanti ma l’unico vincitore è colui che stampa i biglietti ma non ne compra nemmeno uno.

L’ennesima buffonata.

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